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Contro la dispersione: laboratori scientifici nell’empowered peer education

di Clara Mangili, Bruna Bergamaschi, Alessandro Volpi e insegnanti del progetto R.E.A.C.T.

 

Dalla collaborazione tra Associazione BergamoScienza e WeWorld onlus nasce, per la scuola secondaria di primo grado, il progetto R.E.A.C.T., la cui realizzazione è descritta in questo contributo. Un progetto dal nome complesso, Reti per Educare gli Adolescenti attraverso la Comunità e il Territorio (R.E.A.C.T.), volto a «contrastare la povertà educativa e favorire l’inclusione di ragazzi che crescono in contesti difficili». Il lavoro, che ha fatto riferimento a un modello pedagogico (empowered peer education), più complesso della «educazione tra pari» perché si rivolge anche a soggetti adulti, si è articolato attorno a contenuti scientifici e ha comportato attività di laboratorio, presentate durante l’annuale Festival organizzato da Associazione BergamoScienza, che hanno avuto sulla didattica importanti ripercussioni.

 


SCIENZ@SCUOLA

Progetto R.E.A.C.T. – BergamoScienza: laboratori scientifici per 3 anni in 7 città italiane per favorire l’inclusione. I risultati portati da studenti e docenti al Festival di BergamoScienza

 

Il progetto R.E.A.C.T. nasce dalla necessità di contrastare la povertà educativa e favorire l’inclusione di ragazzi che crescono in contesti difficili. Il progetto ha avuto inizio a settembre 2018, in dieci quartieri caratterizzati da disagio socioeconomico di sette città italiane: Torino, Milano, Roma, Aversa, Cagliari, Quartu Sant’Elena, Palermo.

Il progetto, che ha in WeWorld (www.weworld.it) il capofila, coinvolge 3200 ragazzi, 1700 famiglie e 690 insegnanti, oltre a enti del terzo settore e le scuole frequentate dai ragazzi. In particolare, a WeWorld fanno capo diverse cooperative distribuite nei territori e i loro community worker (operatori che aiutano la comunià a identificare i bisogni che ne ostacolano le possibilità di sviluppo; WeWorld, 2021) che lavorano direttamente con i ragazzi coinvolti nel progetto, le famiglie e le loro scuole, e agiscono da tramite tra gli insegnanti delle scuole scelte e i formatori di due associazioni, BergamoScienza (www.bergamoscienza.it) e CLAC (www.clac-lab.org) che giungono nelle varie città solo in occasione degli incontri nelle scuole.

 

Lo scopo di questo articolo è di condividere l’esperienza fatta durante i tre anni del progetto R.E.A.C.T., focalizzandoci sulle attività condotte dall’associazione BergamoScienza.

L’intervento dell’associazione era mirato a combattere la dispersione scolastica, aumentando l’interesse dei ragazzi per la scuola, coinvolgendoli in un’attività di ideazione e preparazione di laboratori scientifici; a tal proposito, sono state individuate classi seconde di 15 scuole secondarie di primo grado delle città italiane sunnominate, per un totale di 593 studenti e 27 docenti (su tre anni).

Per la creazione dei laboratori, ci si è basati sul modello educativo dell’empowered peer education (per es., Boda, 2001; Parkin e McKeganey, 2000; Campbell e MacPhail, 2002; Pellai, Rinaldin, Tamborini, 2002), massimizzando il coinvolgimento degli studenti in tutte le fasi del percorso, dalla scelta degli argomenti all’attuazione di quanto programmato. Questo metodo lascia che siano gli studenti a orientare maggiormente le scelte e le decisioni che influenzeranno l’esito del progetto. Ci siamo distaccati dal metodo descritto in bibliografia (Pellai, Rinaldin, Tamborini, 2002) fondamentalmente per un punto: al posto di scegliere, come formatori, un sottogruppo della classe partecipante, si è scelto di includere tutti gli studenti della classe.

Un approccio simile è stato alla base dei laboratori fortemente voluti e poi ospitati da BergamoScienza durante le varie edizioni del Festival omonimo e che vengono progettati e preparati da scuole durante l’anno scolastico che precede il Festival che, di solito, si svolge a Bergamo nelle prime due settimane del mese di ottobre di ogni anno (il Festival è giunto, nel 2021, alla sua XIX edizione).

A primavera di ogni anno, BergamoScienza pubblica il bando di partecipazione all’omonimo Festival per le scuole italiane. Tutte le scuole di ogni ordine e grado possono rispondere alla chiamata e inviare il proprio progetto.

L’associazione ha sempre favorito la partecipazione di scuole di ogni ordine e grado, premiando quelle che presentano il massimo grado di coinvolgimento degli studenti, in special modo quando sollecitati sin dalla progettazione del laboratorio. Con il passare degli anni, si è visto come le scuole partecipanti al Festival aumentino costantemente e di come gli insegnanti sottolineino l’importanza del Festival per le scuole e valutino molto positivamente l’impegno profuso dagli studenti nella creazione dei laboratori e nella loro gestione.