Per 15 giorni ogni appuntamento di BergamoScienza è stato aperto e chiuso con l’animazione di Daniele Turturici che ha pensato e illustrato questa sorta di “borgo scientifico” che abbiamo popolato con le nostre storie di scienza.
I suoi personaggi ci hanno accompagnato ogni giorno di questa XIX edizione, caratterizzando magliette ed eventi e forse, ora è il caso di conoscere un po’ meglio questo artista votato alla scienza.
Gli abbiamo rivolto alcune domande e questo è ciò che ci ha raccontato.
Ciao Daniele, in una tua breve bio nel web leggiamo “He likes to draw science fiction” ma con BergamoScienza si tratta di rappresentare la scienza con la S maiuscola. Cosa ti diverte di più illustrare, scienza o fantascienza?
Sono entrambe molto affascinanti. Più esploro le tematiche scientifiche e più mi rendo conto che ormai il confine tra scienza e fantascienza è molto sottile, dato che stiamo progredendo sempre più velocemente e creando/scoprendo cose che, fino a poco tempo fa erano fantasia. Sono due sistemi che si nutrono a vicenda, scambiandosi idee che diventano realtà nel nostro mondo, in quello delle opere di fantasia o, sempre più spesso, in entrambi. Quello che ora consideriamo fantascienza è una visione del futuro che probabilmente si realizzerà. Sotto certi aspetti, gli “what if” stanno diventando “when”.
Come sono nati i diversi personaggi nella tua mente? Quando la lampadina ti si è accesa immaginando questo scorcio di città di scienziati?
Il concept di partenza è stato elaborato insieme ai ragazzi di Moltimedia, che avevano chiara idea di tutte le tematiche presenti all’interno dell’edizione. Guardando i vari scorci cittadini fantasy/sci-fi che sono solito illustrare per il mio profilo, hanno avuto l’idea di rappresentare una Bergamo che per me era vicinissima al mondo che ho creato su Instagram e che racconto quotidianamente, dove animali antropomorfi ed esseri umani di etnie diverse convivono in armonia. Definito il concept, all’interno di OLTRE - Made to Imagine abbiamo deciso di provare ad applicare la nostra specialità, la gamification, trasformando l’illustrazione in una sorta di “Where’s Waldo” tutto nostro: volevamo che i visitatori si perdessero nell’immagine, cercando di giocare con essa per trovare tutti gli easter egg e tematiche del festival. Uno di questi l’ha proprio suggerito Moltimedia: vi sfido a trovare Tuono Pettinato!
Se dovessi estrarre, fra tutto questo mondo a cui hai dato vita, il personaggio che ti piace di più quale sarebbe e perché?
Se proprio devo sceglierne uno, sicuramente lo scienziato-rettile infastidito dal gatto sulla testa del robot! Mi diverte l’idea che i bambini e il meccanico ridano della situazione. Mi piacciono le scene che raccontano momenti di vita semplici e divertenti. Da qualche parte, però, ci sono anche i protagonisti del mio fumetto…
Quali sono i tuoi ricordi legati alle lezioni di scienze a scuola?
Quando ero alle elementari, ho avuto la fortuna di avere una maestra che mi ha fatto appassionare agli argomenti scientifici più disparati. Ero molto curioso e facevo un sacco di domande, in particolare sugli animali. Negli anni successivi, mi sono appassionato parecchio anche alla fisica, mi affascina sapere ciò che si nasconde dietro ai fenomeni naturali.
Di quale scienziato ti piacerebbe illustrare la storia?
Sicuramente Nikola Tesla. Trovo che sia stato uno dei più grandi geni dell'umanità. Pensava in modo diverso, alternativo. Mi affascina il mistero dietro ad alcuni suoi esperimenti che, a quanto pare, avrebbero potuto fornire energia illimitata e sostenibile a tutto il pianeta ma che, purtroppo, andavano in contrasto con i sistemi di potere dell'epoca, e quindi sono stati boicottati. Credo sarebbe fiero di come tecnologia e ambiente vivono in armonia all’interno di quest’illustrazione. Almeno lo spero!